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Sulla Gazzetta Ufficiale del 23 giugno 2017 sono state pubblicate le misure relative all’autotrasporto incluse nella Manovrina correttiva.

Al primo posto il distacco transnazionale con l’introduzione dell’obbligo per i vettori esteri che eseguono trasporti di cabotaggio in Italia di portare sul veicolo, tradotto in lingua italiana, copia della comunicazione preventiva di distacco del contratto di lavoro e del cedolino paga del conducente distaccato. La mancanza o non conformità di tale documentazione comporta l’applicazione di una sanzione pecuniaria che oscilla da 1.000 a 10.000 euro da pagare immediatamente nelle mani dell’agente accertatore al fine di evitare il fermo del veicolo.
La copia preventiva del distacco deve essere conservata dal referente designato dall’impresa estera distaccante. Viene specificato che la predetta comunicazione ha durata trimestrale (quindi non va fatta per ogni ingresso in Italia) e  in tale arco temporale copre tutte le operazioni di trasporto effettuate dal conducente distaccato in Italia per conto dell’impresa di autotrasporto straniera. Tale comunicazione è stata implementata con ulteriori campi ove andrà indicato, in lingua italiana, la paga oraria lorda del conducente e le modalità di rimborso delle spese di viaggio, vitto e alloggio.
Decontribuzione per gli autisti adibiti a trasporti internazionali: sancita la fruibilità per il 2016 della decontribuzione previdenziale per gli autisti che hanno effettuato trasporti internazionali per almeno 100 giorni l’anno è riconosciuta nei limiti degli aiuti “de minimis”. Ora bisognerà attendere l’emanazione della circolare Inps attuativa.

Piazzole di carico e scarico per i veicoli adibiti al trasporto merci: modificato il Codice della Strada chiarendo che la possibilità per i sindaci dei comuni di prescrivere orari e riservare spazi in città per il carico o lo scarico delle cose si riferisce ai veicoli destinati al trasporto merci. Scatta quindi il divieto di sosta dei veicoli ordinari nelle piazzole di carico o scarico delle merci presenti in città (nelle ore stabilite per tali operazioni), pena l’applicazione di una sanzione pecuniaria da 41 a 168 euro.

Riconosciuta anche ai veicoli che trainano rimorchi o semirimorchi utilizzati in operazioni di trasporto intermodale di circolare con un’altezza massima di 4,30 m; riconosciuta ai veicoli di massa complessiva a pieno carico superiore a 3,5 ton. di circolare con la copia della carta di circolazione autenticata dal proprietario attraverso la sua sottoscrizione.

Risorse per il settore. Incrementata la dotazione relativa ai pedaggi autostradali per l’anno 2017 di 55 mln di euro; incrementata la dotazione di 10 mln di euro, per gli anni 2017 e 2018, delle risorse destinate al rimborso della quota del Servizio sanitario nazionale sui premi RCA e delle deduzioni forfettarie per le trasferte delle imprese minori (per l’operatività di tale misura bisognerà attendere il consueto comunicato dell’Agenzia delle Entrate). Per l’anno 2018 le risorse destinate al Marebonus sono incrementate di 35 milioni dieuro e quelle per il Ferrobonus di 20 mln di euro. Invariate le risorse per finanziare la decontribuzione degli autisti internazionali per l’anno 2016 pari a 65,5 mln di euro mentre sono state tagliate per gli anni 2017 e 2018 e la dotazione sarà di 500 mila euro per ciascuno dei suddetti anni.

fonte trasporti-italia

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A cinque anni dalla sua abolizione, torna il tacito rinnovo per le assicurazioni Rc Auto. La brutta sorpresa in arrivo per gli automobilisti è il frutto di un emendamento inserito nel ddl Concorrenza e approvato dalle commissioni Finanze e Attività Produttive della Camera.

 La novità, richiesta dalla compagnie assicurative, neutralizzerà il principale elemento di rottura del mercato assicurativo che aveva contribuito, a partire dal 2012, anno dell’introduzione del divieto di tacito rinnovo per le assicurazioni Rc Auto, ad una riduzione dei premi assicurativi del 18 per cento.

Gli effetti del tacito rinnovo delle assicurazioni Rc Auto

Per capire quali sono stati gli effetti del divieto di tacito rinnovo sui costi delle polizze Rc Auto è sufficiente ritornare con la memoria a quanto accadeva prima che il governo Monti introducesse la norma con il varo del Decreto Sviluppo bis del 13 dicembre 2012.

Tutti ricorderanno, infatti, che per disdire la polizza assicurativa era necessario inviare alla compagnia di assicurazione, entro 15 giorni dalla scadenza, una lettera di disdetta. Un meccanismo che, spesso, costringeva gli automobilisti a rimanere vincolati alla propria assicurazione in quanto si veniva a scoprire di eventuali aumenti solo alla scadenza, quando era troppo tardi per inviare la raccomandata.

Rc Auto e tacito rinnovo, un regalo alle assicurazioni

Il calo dei costi delle assicurazioni Rc Auto è stato principalmente dovuto al fatto che le nuove compagnie telematiche non hanno mai previsto, tra le loro clausole, il tacito rinnovo, innescando la corsa al ribasso dei premi, come ben sanno gli automobilisti che possono, fino all’ultimo momento prima della scadenza, scegliere liberamente tra le assicurazioni auto on line la polizza più conveniente.

Il decreto del governo Monti del 2012 ha sancito la fine dei due mercati paralleli per le polizze Rc Auto, quello tradizionale e quello on line, costringendo le prime ad uniformarsi alla spietata concorrenza sui prezzi messa in atto dalle assicurazioni telematiche e che ha portato ad un ribasso dei premi assicurativi calcolato in circa 80 euro l’anno, il 18,3 per cento del prezzo medio delle polizze.

Per questo motivo, la fine del divieto di tacito rinnovo è stato salutato come una vittoria dalle compagnie di assicurazioni tradizionali che potranno tornare a godere delle rendite di posizione garantire dal ripristino delle vecchie clausole sulla disdetta. L’esatto contrario di quello che avrebbe dovuto garantire il ddl Concorrenza, in via di approvazione, nel cui testo è stato inserito l’emendamento che cancella il divieto di tacito rinnovo

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Il Comitato Centrale dell’Albo ha deciso di innalzare da uno a quattro
milioni il budget con cui finanziare il progetto giovani, finalizzato a mettere
in condizione quanti più ragazzi e ragazze di conseguire le patenti superiori e
di entrare in contatto con il veicolo e con le aziende di autotrasporto. A
giustificare questa decisione è il fatto che lo stanziamento iniziale sarebbe
stato sufficiente a sostenere il percorso di 500 giovani, quando invece
le domande arrivate sono più di 2.500. A quel punto proprio per non
frustrare le aspettative di questi ragazzi in cerca di un lavoro, l’Albo ha deciso
di aprire nuovamente il portafoglio. Ma non si tratta soltanto di questo. Ci sono
anche ragioni economiche e di mercato che stanno determinando, e in
prospettiva lo faranno sempre di più, l’offerta di autisti di camion.
Qual è il problema? Sintetizziamola così: quello di conducente di camion è
sempre stato un mestiere duro. Ma adesso, compresso dalla concorrenza
dell’Est, viene anche sfruttato e poco pagato. Se poi a tutto questo si
aggiunge che tra 15-20 anni i camion potranno guidarsi da soli (seppure con
un’assistenza umana da comprendere nei contenuti) la domanda sorge
spontanea: ma chi vuoi che oggi si avvicini alla professione di autista?
Tant’è che secondo le stime del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti,
negli ultimi 10 anni l’offerta di autisti in Italia è diminuita di 182.307
unità, mettendo a rischio il ricambio generazionale: sulle 775mila carte di
qualificazione del conducente valide, solo 25mila sono intestate a
giovani. Cosa fare? Come costruire, oggi, una nuova maniera di approcciare
la professione che sarà necessaria per far sopravvivere le aziende di
autotrasporto di domani? La risposta del Comitato Centrale è stata quella
ricordata. Una risposta paradossalmente iniziata in modo timido, vale a dire
mettendo sul piatto un milione di euro che sembravano già sufficienti. Ma
evidentemente l’iniziativa è caduta nel momento giusto, proprio quando la
domanda di autisti non riesce più a essere soddisfatta proprio per le ragioni
spiegato. E così è riuscita a fare proseliti e a creare più interesse di
quello che ci si aspettava. E da qui la decisione di stanziare ulteriori tre
milioni.

E una volta tanto si potrebbe dire: soldi spesi bene?

Da una parte potrebbe sembrare, ma dall’altra sembra che il gruzzoletto se lo spartiscano solo due associazioni di autoscuole, UNASCA e CONFARCA, ma le altre associazioni?

Se un’autoscuola non è associata ad una di queste due associazioni, che succede? (semplice non può partecipare al progetto)

Quindi servirà a UNASCA e CONFARCA per fare proselitismo? chi vivrà vedrà (ma pare che in molti si stanno ribellando, la corte dei conti si vedrà arrivare qualche denuncia, se non addirittura alla corte europea!!!

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In data 2 marzo 2016 è entrato in vigore l’articolo 22 del regolamento UE 165/2014 del 4 febbraio 2014.

L’articolo chiarisce una serie di importanti aspetti relativi alla rimozione e sostituzione dei sigilli del tachigrafo.

Art.22 del Regolamento:

La rimozione o la rottura di un sigillo è effettuata solamente:

– da Installatori o da officine autorizzati dalle autorità competenti ai fini di riparazione, manutenzione o ricalibratura del tachigrafo, o da funzionari di controllo adeguatamente formati e, ove necessario, autorizzati a fini di controllo

– a fini di riparazione o modifica del veicolo che alteri il sigillo.

In siffatti casi, deve trovarsi a bordo del veicolo una giustificazione per iscritto della rimozione dei sigilli nella quale si dichiarino la data e l’ora in cui si sono infranti i sigilli, utilizzando il modulo relativo al regolamento (UE) n. 548/17 del 23 marzo 2017

Download “629_Reg._UE_548.17_modulo_rimozione_sigilli_crono.pdf”

629_Reg._UE_548.17_modulo_rimozione_sigilli_crono.pdf – Scaricato 210 volte – 54,13 KB

 

In tutti i casi, i sigilli sono sostituiti da un installatore o da un’officina, oppure dal costruttore del veicolo autorizzati, senza ritardi ingiustificati ed entro sette giorni dalla loro rimozione.

Anteriormente alla sostituzione dei sigilli, si effettua un controllo ed una calibratura del tachigrafo da parte di un’officina autorizzata.

Pertanto a partire dal 2 marzo 2016

• Nel caso di riparazione o modifica del veicolo che alteri il sigillo (attività meccanica tipo lavorazione sul cambio, ecc …) è obbligatorio rilasciare giustificazione scritta che riporti anche data e ora di rimozione. La dichiarazione deve trovarsi a bordo del veicolo.

• I sigilli rimossi devono essere ripristinati al massimo entro sette giorni dalla loro rimozione.

• I sigilli possono essere posizionati solo da officine autorizzate.

• Prima di posizionare i nuovi sigilli (indipendentemente dal motivo per cui sono stati rimossi) è obbligatorio effettuare un controllo e una calibrazione del tachigrafo.

Tutto ciò ha valore per i tachigrafi analogici e digitali

Un’altra situazione che si può verificare in taluni casi, potrebbe essere la rottura accidentale del sigillo KITAS.

Dal 1 ottobre 2012 i nuovi sigilli modello “KITAS II” sono immuni da calamite, o da altre alterazioni, inoltre è preferibile istallare a protezione del sigillo stesso i una “gabbia protettiva”posto sul bulbo del cambio, così come indicato nelle figure sottostanti

Download “sigillatura-taghigrafoCEE.pdf”

sigillatura-taghigrafoCEE.pdf – Scaricato 333 volte – 987,57 KB  

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Appena terminati i corsi finanziati dal MIT, parte di nuovo la campagna di formazione sul Cronotachigrafo, con un tour nazionale di notevoli proporzioni, programmato, per ora, tutto il mese di Luglio 2017;

Sabato 01/07/2017 e  Domenica 02/07/2017 – Ascoli Piceno

Sabato 08/07/2017 e Domenica 09/07/2017 – Rieti

Sabato 15/07/2017 – Parma; Domenica 16/07/2017  – Cesena

Sabato 22/07/2017 – Sardegna (Oristano); Domenica 23/07/2017 – Sardegna (Olbia)

Sabato 29/07/2017 – Ravenna; Domenica 30/07/2017 – Forlì

Stiamo già organizzando le date del mese di Agosto, molte aziende saranno chiuse per ferie, approfitteremo anche dei giorni feriali per effettuare i corsi.

Ci sono ancora alcuni posti disponibili, per la sede del corso di Parma del 15/07/2017.

Le classi saranno massimo di 20 – 25 persone, attualmente le prenotazioni per ogni data è di circa 20-22 persone.

Buon lavoro

brochure corso cronotachigrafo PMIA

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La Gazzetta Ufficiale ha pubblicato il Decreto sulla possibilità per alcuni lavori difficili o pericolosi di anticipare la data del ritiro. Le domande si presentano dal 17 giugno 2017.

Dopo sette mesi dall’approvazione della Legge che istituisce l’Ape sociale e la pensione anticipata per i lavoratori precoci, finalmente i candidati possono presentare la domanda dal 17 giugno 2017. Dell’Ape sociale possono beneficiare anche le categorie che svolgono attività ritenute difficoltose o rischiose, tra cui è stata inserita anche la guida di veicoli industriali per l’autotrasporto di merci. Questa misura è in vigore in via sperimentale fino al 31 dicembre 2018 e per ottenerla bisogna avere specifici requisiti: avere compiuto 63 anni entro la fine del 2017 e avere svolto l’attività difficoltosa o rischiosa per almeno sei anni negli ultimi sette anni, con 36 anni di contributi.
L’Ape sociale è un reddito ponte fino all’avvio della normale pensione, che prevede una rata mensile fino a un massimo di 1500 euro lordi al mese, per dodici mensilità l’anno. Chi ha i requisiti per farlo, deve inviare per via telematica le domande all’Inps entro il 15 luglio 2017. Questa è però una richiesta preliminare che è analizzata dall’Inps. Quando l’istituto risponde in modo positivo (e deve farlo entro il 15 ottobre 2017), i lavoratori dovranno presentare la domanda vera. Gli interessati possono inoltrare la domanda anche tramite un patronato.

testo della Gazzetta Ufficiale