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L’opinione

Oggi due pensieri di riflessione che appaiono differenti e distanti, ma che di fatto, per certi versi evidenziano una immagine dello stato complessivo e complesso di “malasalute”, che non è solo COVID, del nostro paese. Si tratta esclusivamente di personali considerazioni senza, lungi da me, alcun giudizio sulle persone, ma su quello che si legge e vede anche nei social. Primo pensiero: «Il potere logora chi non ce l’ha». È questo l’aforisma più celebre fra quelli di Giulio Andreotti. La frase non è sua, ma del noto politico e diplomatico francese del Settecento, Charles Maurice de Tayllerand. Due secoli dopo Andreotti la ripropose e da quel momento la frase diventò sua. Tale frase, ritengo, sia valida in ogni tempo e quindi sempre molto attuale. Qualcuno può smentire? Questa, che appare agli occhi di noi comuni mortali, è la reale fotografia della situazione politica attuale, dove assistiamo, sulle righe della grande necessità di unità nazionale per affrontare l’emergenza, alla corsa per la “spartizione-distribuzione” al ,fine di accontentare per accontentare tutti o quasi, mettendo insieme, nello stesso sacco, “il diavolo e l’acqua santa”. Se andiamo indietro, ma non tanto lontano ed a titolo di puro esempio, qualcuno, e non solo qualcuno, ebbe a dichiarare che…”Noi le poltrone le lasciamo, non le chiediamo. La politica è servizio”. Oggi costoro sono dello stesso parere? Il Governo di “alto profilo tecnico” esiste davvero? Cosa è cambiato, di fatto, tra questo Governo e quello precedente? Quali sarebbero le grandi competenze che hanno permesso a qualcuno di essere nominato viceministro? Gli alti profili quali sarebbero nel pratico? I tecnici sono davvero autonomi rispetto alle “simpatie” politiche? A dire il vero, ed è mia personale opinione, non è cambiato nulla o quasi! Stiamo assistendo ad una specie di “Mercante in Fiera….della confusione”, dove, all’insegna giusta della emergenza che va affrontata immediatamente e concretamente, si vive in una sorta di separazione di fatto con convivenza nella stessa casa. Secondo pensiero: Ho letto, ed entro nel merito del settore dell’autotrasporto, che qualcuno ha definito i Costi Minimi come ridicoli. Non sono della stessa opinione in questa affermazione. I COSTI MINIMI, che ritengo, più che mei, costi per la sicurezza, non sono ridicoli, ma allo stato attuale, sono inapplicati. Questo il vero problema. Cosi come sono (costi di riferimento) non producono nulla se non confusione e lasciano spazio ad altri interventi di cui fa menzione, in modo accurato, chi li ha definiti ridicoli. Quando non c’è il gatto i topi ballano). Su questo argomento basterebbe, per renderli applicabili e deterrenti, per esempio di una concorrenza sleale, una semplice norma in cui, riferita alla committenza, sia prevista la impossibilità a portare in detrazione fatture i cui contenuti siano in evidente violazione della norma stessa (Vecchia storia. Consideriamo che non pochi committenti sono spesso anche le grandi flotte di autotrasportatori). In buona sostanza, una volta stabilita l’obbligatorietà, chi viola la norma dovrebbe andare incontro a sanzioni pesanti di vario genere. Quali sono i vantaggi? Il primo è che la concorrenza, elemento naturale in un mondo economico corretto, si gioca sulla qualità del servizio offerto e non sulla corsa al ribasso; secondo è che si eviterebbe la voglia di investire nel trasporto come “lavatrice” di soldi di dubbia provenienza; il terzo è che lo Stato, applicando e vigilando sull’obbligo, avrebbe maggiori entrate in Iva e tasse. Quando ci sono confusione e crisi, la malavita approfitta, non solo nel trasporto, e crea condizioni, a suo favore, di vantaggio a costo zero. Questo è quanto emerge anche dall’ultima relazione della DIA relativamente al quadro dell’infiltrazione e del radicamento mafioso nel nostro Paese nel trasporto e non solo. L’autotrasporto, notoriamente parte contrattualmente debole, presta, in tal modo, il fianco a divagazioni ed è proprio per questo, laddove fosse possibile l’obbligatorietà di una norma, si eviterebbero manipolazioni non proprio legali e speculazioni sulle inevitabili difficoltà. Per dirla alla “camionara” se non viene regolamentata in modo corretto, rischiamo di trovarci in una precarietà infinita sia di aziende che di personale. Basti solo pensare una cosa: quante partite, oggi, IVA iniziano con lo “00….”? Per andare avanti si chiude e si riapre, ma quanto potrà durare questo scempio? Carissimo Presidente DRAGHI, finita la ripartizione degli incarichi, dia e faccia dare priorità alla salute perché senza salute tutto il resto si complica. FACCIA PRESTO , MA MOLTO PRESTO E BUON LAVORO. Concludo, con un messaggio indirizzato all’equipe del Ministero dei trasporti e delle infrastrutture: “Caro ministro, intendo significarLe, fermo restando la volontarietà personale fino all’eventuale obbligo, la necessità di inserire tra le priorità vaccinali, anche gli operatori del trasporto , della logistica e del trasporto persone. Come Lei sa, l’autotrasporto è una categoria a rischio e noi siamo quelli, non eroi , ma ligi al dovere, che abbiamo assicurato ed assicuriamo ai nostri cittadini e non solo, la sopravvivenza trasportando tutto ciò che è necessario. Non vorrei che dalla definizione di “EROI” si passi ad altra considerazione. Faccio appello al Suo buon senso ed a tutte le forze politiche affinché si attivino per valutare tale esigenza.

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