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Ma che paese e’ questa Italia e soprattutto c’è vera volontà di mettere mano ad un malcostume cronico?
Allo stato attuale e per quello che ci è dato di sapere, si ha l’impressione che l’operazione chirurgica più difficile nel nostro Paese sia quella di separare il “potere” dalla poltrona. Questo vale per tutti i potentati conosciuti.
Con questi presupposti la soluzione appare, ardua, impossibile o quasi.
Ritengo normale e giusto (pare proprio di no!!!), esprimere il mio pensiero su quello che si legge e vede sui mezzi di informazione.
Non entro nel merito delle attuali diatribe fra magistratura e politica sulle quali possiamo solo pensare ma non dare giudizi (spetta ad altri), per le quali sarebbe auspicabile anche un intervento del massimo garante della legalità e della nostra democrazia, ma oggi approfitto per parlare di GDO dopo il servizio, replicato parzialmente dalle Iene, sul caporalato in agricoltura e sulla Grande Distribuzione Organizzata (pare proprio organizzata benissimo sulla “pelle dei fornitori”).

https://www.mediasetplay.mediaset.it/…/pecoraro-permessi-di…
A quel servizio, fatto benissimo, manca un elemento importante: l’autotrasporto, senza il quale la GDO non potrebbe distribuire sul territorio molti prodotti e moltiplicare profitti.
Su questo argomento, ogni giorno ricevo dalle nostre ditte di autotrasporto associate e impegnate “servilmente” con la GDO, alcune mail dense di rabbia e sconforto, considerando l’impotenza contrattuale cronica.
Partirei da un servizio, mancante anche in questo caso della parte autotrasporto, firmato dal giornalista Marco Omizzolo. Nel suo articolo su Articolo 21 e Repubblica. Che invito a leggere.

https://www.articolo21.org/…/la-dittatura-della-grande-di…/…

https://mafie.blogautore.repubblica.it/2018/03/27/1675/

Quali sono i maggiori punti critici? Riporto (errori inclusi), omettendo le firme, due mail che rendono l’idea di ciò che comunemente e “nobilmente” viene definito mercato: una giungla. Parole concrete, conti reali e amarezze che possono solo essere condivise. Mail che denunciano criticità gravi. Incluso un male di cui si parla poco, ma che esiste (tutti gli addetti lo conoscono!!!). Da questo bisogna partire per “sanificare” i rapporti, le dinamiche contrattuali e non solo le merci.

PRIMA MAIL
“1 – Le tariffe riconosciute, in alcuni casi sono addirittura al di sotto dei nostri costi di gestione, in quanto per effettuare il servizio di consegne dai cedi nei vari supermercati, dobbiamo essere dotati di transpallet elettrici per caricare e scaricare le merci; in alcuni casi ci viene imposto sotto velata minaccia di toglierci i servizi, di entrare anche all’interno delle celle frigo presso i cedi, per prendere i roll e i plt della merce da scaricare. Mentre nei pv siamo costretti a portare la merce all’interno degli stessi, con tutti i rischi che ne conseguono, compresa l’incolumità delle persone presenti all’interno. Ricordo che noi siamo trasportatori e non facchini. Nelle operazioni imposte, qualora dovesse accadere qualche cosa, rispondiamo in proprio per danni a cose e persone.
2 – Costi extra, non dovuti, tipo transpallet elettrico, frigo, sponda idraulica, orario notturno e festività non riconosciute:
3 – Nessuna garanzia a medio/lungo termine con contratti a chiamata o comunque sia, contratti a senso unico con penali di ogni genere ed in alcuni casi addirittura con la richiesta da parte del committente di una fidejussione da parte nostra nei loro confronti…
4 – Tempi di pagamento 60/90 gg (quando va bene) che non sono al passo con i tempi ed in palese violazione delle norme comunitarie.
5 – Tipologia di tariffe anzichè a km oppure a zona più supplemento per numero di consegne e servizi extra di cui ti parlavo (carico/scarico/sponda/frigo etc) ci viene riconosciuto un corrispettivo a forfait piuttosto che una percentuale sul valore trasportato che varia in base alla zona… Di recente si sono inventati (GDO) una tariffa a zona per posto plt consegnato, mi spiego meglio…se mi viene commissionato un trasporto con un bilico da 32 plt e al momento del carico al CEDI (centro distribuzione) ci vengono caricate ad es. 27 plt a causa di prodotti mancanti oppure perché hanno fatto male i conti, veniamo pagati meno di quello previsto.
6 – L’orientamento è quello di assegnare gli appalti a grosse aziende le quali a loro volta non essendo strutturate per quella tipologia di trasporto e naturalmente non traendone vantaggi a quelle condizioni con l’utilizzo di risorse proprie, si avvalgono poi della nostra collaborazione proponendo condizioni veramente insostenibili per aziende che operano nella totale legalità e professionalità. Più o meno sostenibili invece per altre che….lasciamo perdere…
7 – Considerando che oggi il costo di una motrice frigo 3 assi con sponda idraulica si aggira intorno a € 150000,00 + iva, un transpallet elettrico nuovo costa circa € 6000,00, aggiungi il costo di un dipendente 3 livello che si aggira intorno a € 40/50.000 euro annui (senza straordinari e notturni), il consumo medio di carburante di questa tipologia di mezzi si aggira intorno ai 2,5/3 km/lt più tutti i vari costi di esercizio. Lascio a te le conclusioni del caso…. Allo stato attuale non riusciamo neppure a valorizzare il tanto necessario nemmeno per coprire questi costi… Consideriamo che chi opera nel mercato come noi nel pieno rispetto delle regole deve far fronte anche alla normativa che regolamenta i tempi di guida e riposo dei conducenti.
8 – Ultimo di altri punti non contemplati: nel nostro settore non esiste una figura che ci tuteli nelle sedi opportune e la concorrenza sleale la fa da padrona assoluta.
Della serie…quando il gatto non c’è, il topo balla!”.

SECONDA MAIL
“Buonasera Roberto, prendendo spunto dal servizio delle Iene, in particolare l’intervista dell’industriale dei pomodori pelati che oltre a raccontare le modalità dell’asta al ribasso, fa riferimento a 2 passaggi molto importanti: uno é quello dove dice che pur non essendo obbligato a partecipare quando il prezzo scende, il mercato lo sa, e quello purtroppo diventa il prezzo di riferimento di quel prodotto o del servizio nel nostro caso, che poi chiaramente si ripercuote su tutta la filiera. Nel caso dell’intervista, sul bracciante piuttosto che sull’operaio della fabbrica, etc. Nel nostro caso si ripercuote sugli autisti che sono costretti a loro volta a turni massacranti per far sì che le aziende di trasporto riescano a far quadrare i conti. L’altro passaggio é quello dove fa riferimento alla pratica sleale di pressione, in sostanza dall’anello forte della catena cioè la GDO al più debole cioè il bracciante piuttosto che l’autista, perchè purtroppo se non si interviene in maniera pesante alla fonte, tutte le aziende che gravitano nell’indotto della GDO saranno sempre schiave del sistema, senza tutele e sopratutto senza un minimo di potere contrattuale. La situazione dal momento in cui sono saltati i costi minimi è notevolmente peggiorata e la GDO si é fatta ancora più forte per questo motivo. Tu considera che ad oggi durante le trattative con i manager che rappresentano questi grandi gruppi della GDO principalmente settore food ma non solo, ti senti dire in continuazione che tu come trasportatore devi trovare le soluzioni per consentire a loro di tagliare i costi affinché siano sempre più competitivi nel mercato rispetto agli altri player: ti fanno sentire parte integrante dei loro progetti a parole, ma di fatto a fine anno non dividono sicuramente gli utili con i loro partner, anzi….
C’é di tutto Roberto, richieste impossibili, orari allucinanti, domeniche e festivi retribuiti senza supplemento ed oltretutto siamo sempre sotto costante ricatto e pur dovendo far fronte continuamente a consistenti investimenti, nella maggior parte dei casi di contratti neanche se ne parla o peggio ancora nei casi dove viene proposto un contratto, ovviamente è a senso unico imposto dalla committenza senza alcuna possibilità da parte nostra di poterlo modificare.
Ormai non vengono più presi in considerazione qualità, serietà, professionalità, legalità e sicurezza.. La differenza la fà soltanto il prezzo e quello più basso vince sempre. Poi in merito alle aziende di trasporti che lavorano sotto costo non mi esprimo.. Sono sempre esistite e tuttora continuano ad operare sotto altre vesti continuando per decenni ad eludere il fisco a discapito delle aziende regolari che rispettano le norme e chiaramente soffrono la concorrenza sleale. Poi ci sono sicuramente quelle aziende che fanno da lavatrici del denaro, ma anche in questo caso non spetta a me fare dei riferimenti specifici. Nel nostro contesto regionale purtroppo sta succedendo che alcune grosse aziende, stanno cercando e ci stanno anche riuscendo, di entrare nel mercato delle distribuzioni regionali senza avere né l’esperienza né le risorse fisiche e materiali per poterlo fare.. Sai come? Proponendosi agli occhi della GDO come dei santoni, in grado di fargli risparmiare parecchi zeri proponendo la gestione a 360 gradi, partendo dalla creazione o utilizzo di cooperative per quanto riguarda l’holding per poi subappaltare a noi piccole e medie realtà del territorio. Organizzate e strutturate i servizi di trasporto, naturalmente al ribasso, trattenendo il loro margine di fatto senza fare nulla, per puntare tutto sul business di loro principale interesse e cioé il trasporto dalla Penisola alle isole e viceversa, per conto dei principali fornitori nazionali della GDO. Un altro aspetto inquietante è quello della forzatura che la GDO sta facendo nei confronti dei fornitori locali, costringendoli sotto minaccia di non acquistare più i loro prodotti, di assegnare i Trasporti delle merci da loro acquistate ai vettori da loro indicati a fronte di un ulteriore sconto merce.
Questo fenomeno oltre a mettere in ginocchio i fornitori della GDO che ovviamente hanno i loro accordi ed equilibri con i loro trasportatori di fiducia, sta mettendo in ginocchio anche noi trasportatori, in quanto diversi di questi fornitori della GDO magari erano nostri clienti e con questa politica rischiamo di perderli sempre solo ed esclusivamente a vantaggio della GDO e forse in piccola parte dell’operatore Logistico che ci subappalta il lavoro. Giusto per farti un esempio pratico, un importante cliente da oltre 15 anni della GDO alimentare, dopo una recente trattativa durata alcuni mesi dove di fatto ci siamo dovuti calare pantaloni e mutande per non perdere il servizio, durante un incontro dove dopo avergli dimostrato gratitudine per averci lasciato un servizio veramente sottopagato, di fronte alla richiesta di un contratto di almeno 24/36 mesi la risposta é stata: assolutamente no. In quanto loro devono essere liberi dall’oggi al domani di poter cambiare senza dover dare giustificazione alcuna a nessuno perchè lo scenario del mercato muta rapidamente e può offrire loro opportunità più vantaggiose in qualsiasi momento. Perciò noi investiamo milioni di euro nella speranza di…. Questi sono alcuni dei motivi che come ti dicevo qualche giorno fà mi hanno portato ad odiare questo lavoro che tanto amavo fin da bambino, in cui ho sempre creduto e che porto avanti con tanti sacrifici come terza generazione. Ti scrivo queste parole con le lacrime agli occhi perché mi rendo conto, analizzando il pregresso e lo scenario futuro che se non cambia drasticamente, per noi imprenditori con dei sani valori, passione e principi sacri, in questo mercato purtroppo non ci sarà più spazio e pertanto questo potrebbe essere il momento giusto in cui la nostra azienda sana e molto appetibile per gli squali del settore deve arrendersi a questa triste ed ingiusta realtà. A disposizione per chiarimenti e ti ringrazio per tutto quello che fai per il bene della nostra categoria”.
In conclusione. Vogliamo metterci mano o attendiamo che si fermi l’autotrasporto?

FATECI SAPERE, MA FATE IN FRETTA!!!

https://m.cronachepicene.it/…/trasportatori-sul-pie…/205688/

Ufficio Stampa Lorena Ulpiani