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Lavorano a Stradella, ma sono pagati con valuta romena e devono sottoscrivere contratti in romeno. Il caso limite riguarda 70 lavoratori italiani della Ceva Logistica. La denuncia arriva dalla Filt-Cgil che, per questo motivo oltre che per l’incertezza sul rinnovo di altri 150 contratti a tempo determinato, ha incrociato le braccia, venerdì mattina, davanti ai cancelli dello stabilimento della “Città del Libro” di via Zaccagnini.

Allo sciopero hanno aderito parecchi lavoratori, che hanno manifestato insieme al segretario provinciale della Filt, Massimo Colognese, e ai delegati regionali Cgil e interni del personale. Sotto accusa del sindacato, in particolare, la presenza all’interno della logistica di un’agenzia interinale romena, che ha sottoscritto con una settantina di ragazzi italiani, tutti residenti in Oltrepo, contratti in lingua romena, che prevedono paghe con la valuta corrente della Romania, ovvero il leu.

«La parte fissa dello stipendio viene pagata con moneta romena, mentre una piccola parte in euro – attacca Colognese -. Ovviamente è un modo che l’agenzia ha per non pagare le tasse sul lavoro. La scorsa settimana abbiamo denunciato il fatto al consorzio “Premium Net” e, non avendo ricevuto risposta, lunedì abbiamo avviato lo stato di agitazione». Questi contratti prevedono una retribuzione mensile di 5000 lei rumeni (1100 euro), ma il costo del lavoro per questa agenzia è molto più basso: «Al netto questa paga è più bassa di quella che viene pagata in euro agli altri lavoratori – aggiunge Colognese -. Ma alla cooperativa questi lavoratori costano ancora meno perchè mancano contribuzione e Inail. Tra l’altro è difficile parlare con i ragazzi perché appena sentono parlare di sindacato si allontanano».

Questo non è l’unico problema: proprio venerdì, infatti, scadevano 150 contratti di lavoro a tempo determinato e il consorzio non aveva ancora comunicato se ci sarebbero stati dei rinnovi oppure no. «Il contratto prevede un rinnovo per un massimo di cinque volte – spiegano i delegati della Filt Cgil – ma i lavoratori vengono fatti ruotare nelle diverse cooperative. Noi, invece, sosteniamo che Ceva sia un magazzino unico e quindi tutto questo non è possibile». Infine, nonostante gli accordi sottoscritti tra Cgil e Premium Net lo scorso anno, ci sono ancora cooperative all’interno della logistica che non applicano il contratto nazionale: le stesse cooperative, inoltre, sempre più spesso modificano la loro ragione sociale, l’indirizzo e la partita Iva, ingenerando molta confusione tra i dipendenti.

Con la protesta, che ha bloccato l’attività del polo per tutta la mattina, la Cgil chiede a Ceva e ai consorzi di cooperative di prendere in mano la situazione, controllando soprattutto l’attività dell’agenzia interinale romena. Durante lo sciopero momenti di tensione con i lavoratori del sindacato Si Cobas, che in due occasioni hanno tentato di forzare il blocco della Cgil per entrare a lavorare.

fonte laprovinciapavese