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I divieti di circolazione sono troppi o troppo pochi? Per ora il TAR del Lazio,
chiamato a rispondere da un ricorso del Codacons, evita di rispondere.
Ma nell’ordinanza con cui accoglie il ricorso e sospende il decreto del
13 dicembre 2016 contenente il calendario dei divieti di circolazione, nota
però che esiste una sostanziale disomogeneità rispetto al sistema di
deroghe, che rimette ai Prefetti il potere di concedere provvedimenti
autorizzativi in deroga. Proprio per rimuovere tale situazione priva di
coordinamento, il TAR chiede al Governo di indicare agli organi
periferici criteri puntuali e precisi affinché in tutto il territorio si
proceda in maniera omogenea.
Si tratta di una constatazione di buon senso, priva di affermazioni clamorose.
In pratica il TAR dice che non è corretto che ogni Prefetto decida le
deroghe di testa sua; c’è bisogno di fissare dei criteri oggettivi ai quali tutti,
da Bolzano a Trapani, debbono adeguarsi. Il Codacons, però, giudica
questa ordinanza una vittoria. Tanto che il suo presidente, Carlo Rienzi, si
dice soddisfatto «per la decisione del Tar che, ancora una volta, ci dà
pienamente ragione». Rienzi ricorda che nel ricorso «spiegavamo che i giorni
di divieti di circolazione per i mezzi pesanti sono insufficienti, ed è
inaccettabile che il Ministero non abbia ritenuto necessario estendere le
limitazioni della circolazione al venerdì e ad ulteriori sabato, in quanto giornate
correntemente caratterizzate da un elevato numero di incidenti». In più si
lamentava anche la mancata estensione dei divieti di circolazione «a
giorni caratterizzati da un notevole afflusso di vetture sulle nostre
strade, in quanto subito antecedenti o immediatamente successivi a giorni di
festa».
E il senso di vittoria del Codacons appare anche, indirettamente, nel
commento del presidente di Conftrasporto, Paolo Uggè, per il quale
«l’ordinanza del TAR dimostra la scarsa conoscenza della materia del
trasporto merci che, come forse dimenticano i magistrati, consente
all’economia di essere competitiva e ai cittadini che vanno in vacanza di
ricevere prodotti freschi». Senza entrare poi nel merito della decisione, Uggè
si concentra sulle tempistiche. Nota cioè che «il Tar del Lazio non è mai
intervenuto, a oggi, nel merito sulla questione dei trasporti eccezionali, che è
presumibilmente all’origine della caduta di alcuni manufatti (si è consentito ad
automezzi con portata di 108 tonnellate di circolare sulle nostre strade),
mentre interviene così prontamente su quest’altra faccenda. In fondo la
normativa sui divieti di circolazione non fa altro che attuare precise
disposizioni: conciliare le esigenze dell’economia e quelle della sicurezza».
A questo punto la palla passa al governo, chiamato a dare attuazione alle
indicazioni del TAR, anche se non è chiaro se provvederà anche ad
aumentare il numero di giornate di stop per i camion.

fonte uominietrasporti