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Il ministero dei Trasporti ha stanziato una somma, pari a 9,6 milioni di euro, per erogare contributi alle imprese di autotrasporto che avviano programmi di formazione. Il 9 agosto, la Gazzetta ufficiale ha pubblicato il Decreto che spiega come chiedere tale incentivo. Ogni azienda può ottenere un contributo massimo di 15mila euro se ha meno di dieci dipendenti, di 50mila euro se ha meno di cinquanta dipendenti, di 130mila euro se ha meno di 250 dipendenti e di 200mila euro se ha 250 o più dipendenti. I corsi devono essere dedicati ai titolari, ai soci, agli amministratori e ai dipendenti delle aziende di autotrasporto merci in conto terzi che partecipano a programmi di formazione o di aggiornamento professionale sulla gestione dell’impresa, sulle nuove tecnologie, sulla crescita della competitività e e sulla sicurezza. Anche quest’anno sono esclusi i corsi obbligatori per legge, come per esempio quelli per l’accesso alla professione di autotrasportatore. I corsi finanziabili dovranno svolgersi dal 4 dicembre 2018 al 3 giugno 2019. Entro e non oltre 45 giorni dal termine di ciascun progetto formativo, dovrà essere inviata via telematica specifica rendicontazione dei costi sostenuti secondo il preventivo presentato all’atto della domanda, risultanti da fatture in originale o copia conforme, ovvero da fatture proforma, indicate in apposito elenco, tali fatture dovranno essere accompagnate da idonea documentazione contabile attestante la prova certa del loro pagamento, ovvero da una garanzia fideiussoria «a prima richiesta» che l’impresa stipula a favore dello Stato, per il periodo di un anno. La tutela della salute e della sicurezza nel settore degli autotrasporti è una delle imprese più ardue. L’autotrasportatore non è un lavoratore comune, in quanto svolge tutte le sue attività lontano da una sede fisica, deve perciò autogestirsi nel fronteggiare una serie di rischi legati ai compiti che deve svolgere. I lavoratori del settore, inoltre, tendono spesso a sottovalutare i rischi lavorativi a cui sono esposti, poiché svolgono attività altamente abitudinarie. Per questa ragione è necessario che ricevano una formazione adeguata, che mostri loro i pericoli a cui sono sottoposti e le modalità per evitare incidenti. PMIA Autotrasporto non è stanca di ripetere e ribadire l’importanza della formazione per generare professionisti sempre più competitivi e preparati e per combattere i disagi e le problematiche legate al lavoro usurante della categoria. Un aspetto molto importante che il datore di lavoro deve conoscere e che deve essere incluso nella formazione per gli autotrasportatori riguarda gli orari di lavoro e il loro rispetto. Sostanzialmente, formazione e rispetto della categoria sono le priorità della nostra struttura poiché tale è la priorità che contraddistingue tutti i soggetti legati al mondo dell’autotrasporto.

Analisi di Domenico Letizia, responsabile alla comunicazione di “PMIA Autotrasporto“.

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di Domenico Letizia*

Italia, economia e lavoro. Tre parole chiave al centro del forum nazionale svoltosi, venerdì 9 novembre 2018, a Lucca presso il teatro del Giglio. A organizzarlo Conflavoro Pmi, la confederazione delle piccole e medie imprese presieduta da Roberto Capobianco che, per l’occasione, ha invitato nella città toscana l’élite della politica e dell’economia italiana, ma anche del mondo sindacale e giuslavorista. Fra i relatori di Italia Economia & Lavoro 2018, infatti, hanno partecipato il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, il sottosegretario al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali Claudio Durigon e i parlamentari Massimo Mallegni, Riccardo Nencini, Manuel Vescovi e Riccardo Zucconi, senza dimenticare il già ministro del Lavoro Cesare Damiano, il celebre giuslavorista Oronzo Mazzotta, l’imprenditore Lamberto Vallarino Gancia, la vicepresidente della Commissione Lavoro del Senato Annamaria Parente e Angelo Raffaele Margiotta, segretario generale della confederazione dei sindacati autonomi Confsal. Hanno partecipato ai lavori anche i rappresentanti del Fondo interprofessionale Formazienda, Ilaria Milianti della Fondazione Pera, e il segretario generale di Piccole e Medie Imprese Autotrasporto (Pmia) Roberto Galanti. Presenti anche Filippo Mengucci, commercialista esperto in campo contrattuale e revisione aziendale, Lorenzo Di Pace della commissione Diritto del lavoro dell’Odcec di Roma, Roberto Cunsolo, tesoriere nazionale e delegato in materia di economia e fiscalità del lavoro e il professor Luca Provaroni, docente di Economia aziendale all’Università La Sapienza di Roma. Importanti le riflessioni di Roberto Galanti, Luigi Caruso e Martino Adesso della presidenza e segreteria della PMIA sul mondo dell’autotrasporto su gomma, della logistica e un’analisi sullo stato delle infrastrutture legate al trasporto nel nostro paese.  Ostacoli ben più alti sul cammino che ogni impresa, ogni camionista deve affrontare ogni giorno lavorando per colpa di chi non vuole o non sa intervenire. Come ribadito dai relatori legati al mondo dell’autotrasporto anche solo una piccola criticità aggiunta alle altre oramai perenni può degenerare l’attuale situazione del trasporto su gomma. Quello che il settore chiede è una svolta vera. Prendiamo il caso delle Motorizzazioni: la solita soluzione con proroghe e prenotazioni previste anche a distanza di diversi mesi, non può più essere accettabile, per la semplice ragione che all’estero un automezzo italiano fermato per i controlli, se risulta senza revisione viene sequestrato e vengono applicate sanzioni amministrative di spessore. Vi sono le ragioni d’urgenza per estendere ai costruttori e alle officine specializzate la possibilità di effettuare tali operazioni per dare aiuto alle Motorizzazioni, per non tenere i tir fermi. Tra i macro-argomenti anche la formazione quale strumento di accrescimento e diffusione delle competenze del lavoratore, la Gig Economy, la flessibilità del mercato del lavoro ivi compresa la sicurezza per lavorare e vivere meglio. Altro tema centrale ribadito è quello della lotta alla concorrenza a ribasso, la formazione completa dei camionisti e la mancanza di informazione sulle problematiche dell’autotrasporto e sulle opportunità, per il sistema nazione e per le imprese del nostro paese, provenienti dal mondo dell’autotrasporto. Altro elemento sottolineato la necessità della rete per l’imprenditore interessato ad esportare all’estero la propria eccellenza, un intervento che dovrebbe riformare anche l’attuale sistema gestionale delle ambasciate italiane all’estero.

*Analista e Responsabile alla Comunicazione di “PMIA Autotrasporto”

 

 

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Italia. Economia. Lavoro. Tre parole chiave al centro dell’omonimo forum nazionale che si è tenuto ieri a LUCCA nella meravigliosa cornice del Teatro del Giglio organizzato da Conflavoro Pmi, la confederazione delle piccole e medie imprese presieduta da Roberto Capobianco, che, per l’occasione, ha invitato nella città toscana l’élite della politica e dell’economia italiana, ma anche del mondo sindacale e giuslavorista.

Fra i relatori di Italia Economia & Lavoro 2018, infatti, si sono avvicendati il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, il Sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali Claudio Durigon e i parlamentari Massimo Mallegni, Andrea Marcucci, Riccardo Nencini, Manuel Vescovi e Riccardo Zucconi. E ancora: il già ministro del Lavoro Cesare Damiano, il giuslavorista Oronzo Mazzotta, la vicepresidente della XI Commissione Lavoro pubblico e privato, previdenza sociale del Senato Annamaria Parente e Angelo Raffaele Margiotta, segretario generale della confederazione dei sindacati autonomi Confsal, il Segretario Generale della PMIA (autotrasporto) intervenuto a Lucca con tutto lo staff dirigenziale della Federazione (il Presidente Nazionale Martino Adesso, il Segretario Nazionale Organizzativo Luigi Caruso, il responsabile dei docenti nella formazione Angelo Tassotti, la responsabile della Comunicazione Brenda Turtureanu (canale SKY Magazin) che nelle riprese ed interviste non ha tralasciato nulla) e da alcuni coordinatori regionali della Federazione presenti sul territorio nazionale.

“Italia Economia & Lavoro – ha affermato Roberto Capobianco – è l’appuntamento annuale con cui offriamo al tessuto imprenditoriale italiano le prospettive e gli strumenti per guardare al futuro con maggiore responsabilità e consapevolezza.

L’obiettivo centrato a pieno,è stato quello di cercare di trasformare in opportunità, le gravi difficoltà attuali del nostro Paese, creando un dialogo costruttivo tra politica e imprese.

Conflavoro Pmi ha scelto Lucca come sede del forum nazionale per ospitare imprenditori provenienti da ogni angolo di Italia, contribuendo a rendere la città toscana, protetta dalle celebri Mura e luogo natale del maestro Giacomo Puccini, epicentro del mondo del lavoro e dell’economia”.

Sul palco del centralissimo teatro del Giglio, si sono svolti dibattiti suddivisi in vari tavoli e dedicati all’analisi e alla discussione su Def, prossima legge di Bilancio, decreto dignità, Ddl anti-corruzione, incentivi alle imprese, riforma fiscale e numerose altre tematiche.

Tra i macro-argomenti anche la formazione quale strumento di accrescimento e diffusione delle competenze del lavoratore, la questione del dumping salariale, della Gig Economy, la flessibilità del mercato del lavoro ivi compresa la sicurezza per lavorare e vivere meglio. Nel dibattito, il Segretario Generale PMIA alla sua prima uscita pubblica dopo la recente nomina, Roberto Galanti, ha posto in evidenza alcune criticità del mondo dell’autotrasporto prospettando anche alcune soluzioni.

Italia Economia & Lavoro ha aperto il sipario alle 10 con i saluti istituzionali del sindaco di Lucca Alessandro Tambellini, del presidente della provincia Luca Menesini, del direttore del teatro del Giglio Manrico Ferrucci, di Carla Saccardi e Luciana Conti, presidenti provinciali rispettivamente dell’ordine dei commercialisti e dell’ordine dei consulenti del lavoro, e di Roberto Capobianco presidente nazionale di Conflavoro Pmi. Il forum è stato patrocinato da Comune di Lucca, Provincia di Lucca e Regione Toscana.
C’è stato un breve passaggio sul ruolo dell’ICE e delle Ambasciate che nel processo di internazionalizzazione giocheranno un ruolo importante.
Interessante un messaggio del Vice presidente del parlamento europeo, il mio amico Fabio Massimo Castaldo che riporto per intero:
Lucca 9 novembre 2018-11-07
“Carissimi Roberto Galanti Segretario Generale PMIA e Roberto Capobianco Presidente CONFLAVORO, colleghi,ospiti e dirigenti tutti, far crescere l’economia e creare il lavoro sono nostri obiettivi primari, perseguiti tanto dalla nostra manovra di governo quanto dal lavoro della delegazione 5 stelle in Europa negli ultimi 4 anni.
Per questo ci stiamo battendo,ci batteremo da subito, per una completa revisione dell’attuale governance economica europea, che a partire dagli anni della crisi, attraverso il paradigma dell’austeritá, ha determinato una divaricazione crescente tra i suoi Stati membri. Altro che convergenza. Ci sono voluti anni ma oggi perfino l’FMI ha ammesso i danni causati dall’austerità, é ora che il modello di intervento economico cambi completamente. E, guardate, le proposte alternative ci sono, basta solo applicarle.
Non dobbiamo peró per questo pensare di poter fronteggiare da soli i cambiamenti epocali che ci si prospettano. C’è una globalizzazione forzata per mere finalità commerciali che dovrebbe essere contrastata. E non lo è. C’è la crescente automatizzazione della produzione, figlia dell’innovazione tecnologica, che distruggerà milioni di posti di lavoro nei prossimi anni: dovremmo farci i conti. Investire nell’innovazione, così come nella formazione e riqualificazione del lavoro, modificarne l’organizzazione devono essere priorità. Insomma accompagnare e modellare il cambiamento, non subirlo. Infine, c’è un modello sbagliato che cerca la competitività internazionale erodendo i salari e scatenando una guerra al ribasso tra poveri che acuisce le diseguaglianze.
Il tessuto economico italiano va oliato e riprogrammato tenendo ben presente queste sfide, e sapendo che economia e lavoro, crescita economica ed occupazionale, sono due facce di una stessa medaglia. Per questo un concreto piano di investimenti è cruciale per il nostro, come per tutti i paesi in sofferenza. Questo deve essere affiancato da un set di regole che assicurino, a livello europeo (i primi due mercati in cui l’Italia esporta sono Germania e Francia, il terzo gli Stati Uniti) la salvaguardia delle eccellenze italiane – e sono tante – e preveda un apparato burocratico volto a facilitare l’attività produttiva. E non a ostacolarla, come troppo spesso avviene.
Dobbiamo essere coesi e compatti come intero sistema Paese nel rivendicare questa nuova visione di Europa, finalmente congrua rispetto alle finalità veramente prioritarie per i cittadini: innovazione, occupazione, crescita. Solo così lo stato della ragione prevarrà finalmente sulle ragioni di alcuni Stati.
Economia e lavoro. La vita di un paese, le sue capacitá e le sue risorse”.
Buon lavoro
Fabio Massimo Castaldo
Vice Presidente Parlamento Europeo

In conclusione, ottima la organizzazione, ottimo lo staff di supporto, ottimi relatori, un grande presidente Conflavoro ed un tutto esaurito nel teatro.

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La normativa europea ed italiana prevede che le imprese di autotrasporto forniscano ai conducenti formazione certificata istruzioni sul buon funzionamento dei tachigrafi digitali ed analogici, e vengano effettuati  controlli regolari per garantire il rispetto delle norme sui tempi di guida e riposo.
Provare lo svolgimento di questi corsi dovrebbe esentare l’impresa dalla sanzione prevista dal Codice della Strada (art. 174, comma 14), che si applica per responsabilità oggettiva ad un autista della medesima impresa. Eppure, nonostante la formazione effettuata e i relativi attestati, le imprese possono essere sanzionate dagli organi accertatori.
Cosa fare per evitare le sanzioni?
Per evitare la sanzione, le imprese di autotrasporto devono:
  • non solo dimostrare di aver somministrato la formazione, fornito i dipendenti di istruzioni sul buon funzionamento del tachigrafo ed effettuato controlli periodici;
  •  adottare una relazione trimestrale che evidenzi l’attività di regolamentazione del lavoro, giustificata anche da eventuali provvedimenti di richiamo o di ammonimento nei confronti dei propri autisti.

Il tutto per dimostrare l’estraneità dell’azienda e che comunque il dipendente ha agito in modo indipendente senza avvisare l’azienda.

Altro elemento importante a supporto di quanto sopra è il contratto di trasporto che rispetti al forma scritta così come stabilito dalle norme o in mancanza dello stesso delle istruzioni scritte che il conducente deve portare al seguito.

Per qualunque informazione siamo disponibili a darvi tutte le informazioni possibili