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La Ong Transport & Environment ha diffuso il 24 ottobre 2018 una ricerca secondo cui gli autoveicoli e le navi alimentati con gpl oppure gas naturale compresso o liquefatto producono gli stessi danni al clima di quelli a gasolio dell’ultima generazione.

L’UE ha accettato di ridurre le emissioni di gas a effetto serra di almeno l’80-95% entro il 2050: questo è stato questo l’elemento trainante degli accordi di Parigi che prevedono l’azzeramento delle emissioni nette entro la metà del secolo. Questa politica climatica richiede l’abbandono del petrolio, che attualmente copre la quasi totalità del fabbisogno energetico dei trasporti.

Impatti sul clima

I veicoli e le navi a gas hanno prestazioni simili a quelli alimentati con altri carburanti fossili. Sulla base dei più recenti dati disponibili, il gas fossile utilizzato nei trasporti non presenta benefici climatici significativi rispetto ai carburanti derivati dal petrolio, mentre includendo gli effetti delle perdite di metano nell’upstream, i benefici si annullano in quasi tutti i casi.

Non è stata trovata alcuna prova a sostegno del vantaggio teorico dei veicoli a gas sulla base del minore contenuto di carbonio. In realtà, la scarsa efficienza del motore a gas spesso annulla i benefici già al tubo di scappamento. Questo conferma la necessità di politiche basate sulle prestazioni misurate (attraverso i test ufficiali dell’UE), non sul tipo di carburante. Delle
incertezze persistono anche in merito alle perdite di metano nel veicolo, mentre l’impatto delle operazioni di evaporazione e di ventilazione, ancora non ben documentato, potrebbe risultare in un impatto nettamente negativo delle prestazioni ambientali dei veicoli a gas.

Impatti sulla qualità dell’aria

I benefici della qualità dell’aria derivanti dall’uso di gas fossile nel trasporto su strada sono limitati. I veicoli a gas hanno prestazioni simili a quelle delle auto a benzina e risultano di poco superiori alle auto diesel che rispettano i nuovi limiti RDE. La Commissione europea sta lavorando al limite Euro 7, che ridurrà ulteriormente, o annullerà, i vantaggi del gas rispetto alle
auto diesel. Miglioramenti ben più consistenti della qualità dell’aria potrebbero essere ottenuti passando a vetture a zero emissioni.

Nel caso dei camion, GNC e GNL non offrono vantaggi significativi (NOx, PM) rispetto ai veicoli conformi alla normativa Euro VI. La tecnologia HPDI ha emissioni di NOx leggermente superiori. Le emissioni di particolato sono anche più elevate nel trasporto a metano, rispetto al diesel. Per le navi, il GNL presenta un chiaro vantaggio rispetto all’olio combustibile pesante,
anche se prestazioni analoghe possono essere ottenute dotando le navi di sistemi di post- trattamento come SCR e DPF e utilizzando gasolio marino a basso tenore di zolfo.

La produzione UE di gas fossile sta diminuendo (rapidamente nel caso dei Paesi Bassi) e l’UE è sempre più dipendente dalle importazioni, in particolare dalla Russia. La creazione di un nuovo mercato del gas fossile nei trasporti aumenterà la dipendenza dell’UE dalle importazioni di energia.
Sulla base dei dati disponibili, il ruolo del metano, sia di origine fossile che rinnovabile nella decarbonizzazione dei trasporti sarà estremamente limitato e continuare a promuoverne l’uso come carburante per i trasporti non sembra giustificato

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