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Dumping sociale – Il parlamento europeo rinvia tutto al 2016

Dopo le decisioni di alcuni stati Europei sul salario minimo, vedi Germania, Francia ed ora anche la Spagna, l’Europarlamento si è riunito in seduta plenaria per discutere su questo problema, e viste le difficoltà sono state rinviate le decisioni al 2016.

Durante il dibattito, l’Aula si è divisa in due schieramenti. Alcuni interventi hanno sottolineato la necessità di prevenire il dumping sociale e assicurare una “concorrenza leale” tra gli autotrasportatori. Per far ciò, alcuni oratori hanno proposto l’introduzione di un salario minimo europeo e hanno chiesto alla Commissione Europea di preparare con urgenza proposte per tutelare i diritti degli autisti e le loro condizioni di lavoro, compresa l’istituzione di una “lista nera” delle aziende che violano le leggi.

Secondo altri europarlamentari, imporre un salario minimo europeo nell’autotrasporto internazionale porterebbe a degli ostacoli alla libera circolazione delle merci, oltre a essere una misura contraria alle norme comunitarie sul mercato unico e sul principio di sussidiarietà. Infine, tale provvedimento aumenterebbe i costi delle pratiche amministrative delle imprese d’autotrasporto.

In merito a queste discussioni, e a mio modesto parere, si potrebbe parlare di contrarietà alle norme comunitarie, solo e a condizione che in tutti gli stati il costo della vita, il costo del lavoro fosse equiparato, altrimenti, come già sta accadendo, le aziende migrano verso questi stati, danneggiando un’economia nazionale per incrementare un’economia transnazionale o Europea, non siamo gli Stati Uniti d’America!
L’unica decisione concreta emersa dal dibattito del 25 marzo è che la Commissione Europea dovrà inserire la questione dell’armonizzazione delle regole sociali e delle condizioni di lavoro degli autisti nel pacchetto legislativo sulla circolazione stradale, che sarà preparato nel 2016. Lo ha annunciato Violeta Bulc al termine del suo intervento.

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