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In occasione della Giornata Mondiale della Salute (il 7 aprile), Wtransnet, la piattaforma di networking nel settore dei trasporti, ha analizzato insieme a un esperto biologo nutrizionista, il Dott. Mario Cestaro, quali sono i rischi per la salute che una vita sedentaria come quella del camionista comporta e quali accorgimenti si possono adottare per migliorare il proprio stile di vita.

Uno dei principali rischi è sicuramente rappresentato dall’obesità. Essa può portare a lombalgia (“mal di schiena”) e inoltre favorisce lo sviluppo dell’apnea notturna ostruttiva. Questa è un disturbo caratterizzato dall’eccessivo rilassamento dei muscoli della parte posteriore della gola, durante il sonno, con conseguente blocco del passaggio dell’aria (apnea). Il soggetto, non riuscendo a respirare, si sveglia in continuazione, con un conseguente peggioramento della qualità del sonno, sonnolenza e perdita di concentrazione durante il giorno, e incremento del rischio di incidenti stradali.

 E proprio la qualità del sonno, come rileva il Dott. Cestaro, rappresenta un fattore di rischio molto importante. Solitamente, infatti, il trasportatore tende a sacrificare il riposo del corpo e della mente: riduzione delle ore di sonno (spesso meno di 6 ore per notte), dormire in cabina di guida, guidare di notte, sono tutti fattori che peggiorano la qualità del sonno, contribuendo ad aumentare il rischio di incidenti.

Restando seduti al volante per molte ore, è facile comprendere quanto sia fondamentale la corretta postura da parte del camionista. Essa costituisce un aspetto importante in un’attività che prevede sollevamenti e spostamenti di carichi, rotazioni e flessioni del busto e dove vi sono molte vibrazioni in cabina durante la guida

Wtransnet ha poi chiesto al Dott. Cestaro alcuni consigli per ridurre questi rischi e prendersi cura del proprio corpo anche per chi è sempre in viaggio.

 Alimentazione:

È importante fare una colazione abbondante e di strutturare pranzi e cene in modo da limitare l’assunzione di alimenti ricchi in grassi ed evitare l’eccesso di carboidrati. E’ consigliato consumare, ogni 2 – 3 ore dalla colazione e dal pranzo, anche in assenza di fame, uno spuntino salubre, ad esempio di frutta secca o essiccata (che può essere conservata nella cabina di guida).

Postura:

La postura corretta consiste nel mantenere dritto il busto, tenendo scapole e bassa schiena appoggiate allo schienale. Evitare di incurvare il tronco in avanti, di stare troppo vicini al volante e di tenere bassa schiena e scapole lontani dallo schienale.

Sollevamento dei carichi:

È bene afferrare i carchi piegando le ginocchia, flettendo poco il busto, e tenendo il carico vicino al corpo. Trasportare i carichi a braccia distese e mantenendoli vicini al corpo e senza flettere la testa verso il basso. Evitare di ruotare il busto quando si stanno maneggiando dei carichi.

fonte wtrasnet

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Una persona affetta da sindrome delle apnee ostruttive nel sonno (OSAS) può avere una patente a scadenza ridotta (tre anni se si trtatta di patente A, B, B +E, di appena un anno nel caso delle patenti C, C+E, D, D+E) o, nei casi più gravi, prima di vedersi rilasciare o rinnovare la patente (sempre comunque con la stessa durata ridotta) deve fornire un’attestazione specialistica di avere svolto con successo una terapia. E’ questo il contenuto fondamentale – anticipato dall’agenzia Ansa – del decreto del ministro della Salute in fase di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Ma come si fa in concreto a capire se effettivamente un candidato o un titolare di patente sia affetto da tale sindrome? A rispondere è sempre il decreto, che stabilisce a questo scopo precise modalità da seguire una dopo l’altra.

Per prima cosa si sottopone il candidato o il titolare della patente da rinnovare a un colloquio con cui verificare nel soggetto eventuali prime condizioni di rischio (come per esempio il russamento, l’obesità, l’ipertensione arteriosa farmaco-resistente, il diabete, la cardiopatia, eventi ischemici cerebrali e broncopneumopatiea).

Se il colloquio non dovesse essere sufficiente si aggiunge anche un questionario che indaga sulla sonnolenza diurna. In base alle risposte a tale questionario si andranno a individuaretre profili di rischio – basso, medio o elevato – ai fini della circolazione stradale. Per la valutazione della riduzione del livello di vigilanza si passa poi al test dei tempi di reazione,della durata di 10 minuti, dove l’esaminato deve rispondere premendo un pulsante a una sequenza rapida di stimoli luminosi rossi alternati a stimoli luminosi arancio. Il test sarà eventualmente associato al questionario sulla sonnolenza di Epworth.

La cosa importante, come detto, è che i soggetti con rischio medio-basso di sonnolenza diurna, avranno una patente valida tre anni nel caso di A, B, B +E, e di un anno per le patenti C, C+E, D, D+E. Nel caso invece di rischio elevato, si può avere una patente con le stesse scadenze ridotte (tre anni o un anno) soltanto se si produce un’attestazione specialistica del miglioramento ottenuto attraverso una specifica terapia.

Ma quanto sono diffuse le OSAS? Molto, stando alle statistiche. Il neurologo Sergio Garbarinosostiene che ogni anno in Italia provoca oltre 17.300 incidenti stradalie quindi «rappresenta una patologia largamente diffusa e sottostimata nella popolazione generale, le cui dimensioni possono essere paragonate al diabete».

In ogni caso una diagnosi precoce e un ottimale trattamento dell’OSAS rendono possibile prevenirne la comparsa o migliorarne il controllo. In altre parole la diagnosi di OSAS rende concreto il miglioramento della qualità e dell’aspettativa di vita dei soggetti che ne sono affetti offrendo loro un reale e percepito guadagno in termini di salute.