Stante la situazione, quale futuro per l’autotrasporto?
Noi trasportiamo Economia oltre alla sopravvivenza.
La crisi dell’autotrasporto è caratterizzata da una drastica riduzione del numero di aziende e da una grave carenza di autisti, dovuta in parte all’invecchiamento della categoria e agli elevati costi.
A ciò si aggiungono le pressioni inflazionistiche, l’aumento dei costi del carburante e la necessità di un ricambio generazionale, che rendono il settore insostenibile e mettono sotto stress le catene logistiche.
Le cause della crisi:
Carenza di autisti e ricambio generazionale:
C’è una significativa mancanza di autisti qualificati, accentuata dall’età media elevata e dall’esiguo numero di giovani che si avvicinano alla professione.
A questo aggiungiamo le voci relative all’eccessivo ed incontrollato aumento dei costi operativ, il numero preoccupante della chiusura di imprese e le conseguenti difficoltà economiche.
Il numero di aziende di autotrasporto è diminuito drasticamente negli ultimi anni, con oltre 21.000 imprese scomparse in Italia tra il 2013 e il 2023.
Proviamo ad evidenziare dei numeri e ognuno, poi tragga le conclusioni.
I costi aggiuntivi dell’autotrasporto derivano da diverse voci operative e influiscono pesantemente sulla gestione economica delle imprese di trasporto merci. Tra le principali categorie di costo evidenzio:
Carburante: rappresenta dal 24% al 30% del totale dei costi e dipende da percorrenza e tipo di veicolo.
Pedaggi autostradali: incidono tra l’8% e il 12%, con costi tipici di 40-45 euro per percorsi come Milano-Roma per veicolo pesante.
Manodopera: vale dal 15% al 20% del costo totale, includendo stipendi, contributi e trasferte.
Manutenzione e riparazioni: 10-15%, con spese annue per veicolo tra 5.000 e 13.000 euro.
Assicurazioni: 8-12% tra RC, furto e incendio, con costi annui tra 7.000 e 15.000 euro per veicolo.
Ammortamento veicolo: 10-15%, spalmato su 5-7 anni.
Spese amministrative e burocratiche: licenze, permessi, bolli, certificazioni e gestione amministrativa, complessivamente qualche migliaio di euro annui per veicolo.
Inoltre, nel 2024 si è registrato un aumento medio dei costi di esercizio per veicolo pesante compreso tra 2.000 e 4.000 euro annui, dovuto a fattori come la tariffa ETS Surcharge per le emissioni di gas serra, che ha inciso particolarmente sulle imprese che operano con isole maggiori.
Il costo al chilometro varia in base al tipo di veicolo e alla tratta, con valori che possono andare da circa 1,2 a oltre 3 euro per chilometro nei trasporti specializzati o express.
In sostanza i costi aggiuntivi per l’autotrasporto comprendono carburante, pedaggi, manodopera, manutenzione, assicurazioni e oneri amministrativi, con significativi aumenti recenti dovuti a normative ambientali e condizioni di mercato, che incidono sulla redditività delle imprese e richiedono un’attenta gestione economica.









