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Contratto rumeno? …e se si fa male chi paga l’ospedale?

dal Corriere di Bologna

BOLOGNA – «Telefona immediatamente: 328… e vinci la crisi!». Il numero stampato in grassetto sul volantino dell’agenzia interinale romena non è uno specchietto per le allodole. Dopo tre squilli risponde al telefono F. T.. Fino a due giorni fa il suo nome appariva sul sito dell’agenzia nell’area riservata allo staff con la qualifica di «referente vendite zona Centro Italia». Ieri, dopo che siti e giornali avevano sollevato il caso, il nome di T. è sparito dal sito. «Davvero?», dice quando gli viene fatto notare. «Mah, strano… Comunque sì, sono un agente della …, faccio il procacciatore di contratti».

T., ma che razza di pacchetti proponete? 
«È tutto in regola».
«Niente Inail! Niente Inps! Niente Malattia! Niente infortuni! Niente Tfr!». Cos’è?
«Vabbé, evitiamo di attaccarci al volantino. Me ne rendo conto, é una pubblicità un po’ aggressiva…».
Ma è tutto vero quello che promettete all’imprenditore, che non pagherà Inps né Inail? 
«Sì, glielo confermo, come in qualsiasi rapporto interinale, l’imprenditore si limita a pagare una fattura, non si deve preoccupare di nient’altro: 13esima, 14esima, niente».
E se il dipendente si infortuna? 
«Ha in tasca una carta sanitaria europea emessa dallo stato romeno. Va in ospedale e riceve l’assistenza».
Questo è un diritto che prescinde dai contratti. La domanda è: chi si infortuna viene pagato durante la malattia? 
«Ma senta, sono ipotesi che non si sono mai verificate, io faccio contratti di 1-2 mesi…».
Voi «offrite» alle aziende anche «operai qualificati o non qualificati» nel settore edilizio. E se un muratore cade da un’impalcatura? 
«È chiaro che l’azienda è tenuta a predisporre misure di sicurezza… ».
E questo cosa c’entra?
«Cosa vuole che dica? Non abbiamo nemmeno un lavoratore nell’edilizia, e lo dico con sofferenza, a causa della crisi nessuno assume muratori…».
Che tipo di lavoratori trattate?
«Soprattutto autisti».
Come mai? 
«Le grosse aziende di trasporti hanno trasferito la sede all’estero, in Polonia, Romania. I piccoli per difendersi ricorrono agli interinali, grazie a noi». Quanto guadagnano gli autisti che «assumete»?
«Quelli distaccati presso le aziende italiane prendono tra i 1.800 e i 2.500 euro».
Dov’è il risparmio per l’azienda? 
«È sulla gestione contributiva… ».
L’azienda quanti soldi vi dà? 
«Per un autista che prende 2 mila euro, l’azienda ci dà circa 3.300 euro».
E assumendolo in proprio quanto avrebbe speso?
«Poco più. Ormai anche la legge romena è cambiata. Nel gennaio 2015, la soglia minima del salario è stata equiparata a quello italiano».
Quali aziende si sono rivolte a voi? 
«Per rispetto non faccio nomi, posso dire che in Emilia- Romagna ancora non abbiamo clienti, seminiamo piano piano. Altre agenzie come la nostra invece li hanno…».
Come scegliete gli assunti? 
«Possiamo contattare gente preselezionata dall’azienda…».
Se l’imprenditore vuole liberarsi di un dipendente assunto con la legge italiana che ritiene troppo costoso, può «cederlo» a voi e «riprenderlo » dopo questo passaggio? 
«….».
Le ripeto la domanda?
«Il requisito richiesto dalla legge è che il dipendente abbia la residenza in Romania».
Assumete anche italiani? 
«Io stesso sono un italiano assunto da una società rumena».
Tutto questo le sembra normale?
«Il quadro generale è la direttiva comunitaria 96-71, sulla libera circolazione dei lavoratori… ».
La Cgil sostiene che siete fuori legge… 
«Macché, tutto legale. Mi piacerebbe conoscere questi dirigenti della Cgil, capisco che questo possa non piacere, ma la realtà è cambiata. Siamo un’agenzia romena autorizzata ad operare in qualsiasi paese dell’Unione europea».
Il volantino è finito in Procura… 
«Quel volantino lì è un po’ forte ma è datato: l’avevamo preparato l’anno scorso. Oggi la legge romena è cambiata, la Romania non è il far west, non consente più quei risparmi riportati nel volantino».

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